Roberto De Bellis - Professional Trainer
FOOTBALL CLUB
F.C. Juventus 2010 - 2011
F.C. Juventus
2010 - 2011
U.C. Sampdoria 2009 - 2010
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Atalanta B.C. 2007 - 2009
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A.C. Chievo Verona 2002 - 2007
A.C. Chievo Verona
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07 marzo 2012
  Mettiamo i puntini sulle I  
  • Mettiamo i puntini sulle I
    Solitamente non leggo giornali nettamente schierati e servili nei confronti delle società calcistiche. Per questo motivo mi è sfuggito il pezzo pubblicato da La stampa ma da quello che mi riportano il giornalista è caduto nuovamente in vari errori e allora accendiamo la luce su alcuni aspetti per lui completamente bui.
    Gli infortuni fanno parte del gioco del calcio sia per le sollecitazioni improvvise della disciplina sia perché è un gioco di contatto dove l'alta intensità e velocità di gioco incidono notevolmente.
    Queste problematiche vengono ad essere classificate in base alla loro natura e altri fattori che incidono come il numero di ore di allenamento e il numero di gare settimanali.
    Prendiamo ad esempio l'infortunio dello scorso anno di De Ceglie a Milano: Bonera in una azione di gioco fallosa fischiata dall'arbitro colpisce la rotula di Paolo rompendola e causando l'infortunio di 5 mesi.
    Questi cinque mesi di assenza del giocatore dalle gare e dagli allenamenti naturalmente fanno statistica.
    Stesso discorso vale per un'entrata scomposta da parte di un avversario che porta a distorsioni della caviglia etc etc.
    Risulta evidente quindi a chiunque sia dotato di pensiero libero che gli infortuni derivanti da trauma di gioco non possono essere classificati come infortuni imputabili a cattiva pianificazione dell'allenamento. Sostenere sbagli nella preparazione o nella programmazione per questa tipologia di infortuni è fuori da ogni logica onesta.
    Altro fattore importante da considerare è sicuramente il numero delle gare settimanali. Giocare più competizioni incide notevolmente perché giocare ogni tre giorni necessita di maggior recupero e naturalmente tra viaggi e sollecitazioni della gara aumenta il rischio di infortunio.
    Un conto è avere un giorno totale di recupero e riprendere ad allenarsi il
  • martedi con calma per giocare la domenica altro discorso è essere il martedi già in ritiro (magari dopo 3 ore di volo) per giocare il giorno dopo senza aver smaltito i carichi della gara.
    Bisognerebbe anche considerare la rosa a disposizione per verificare che ci sia la possibilità di far riposare alcuni giocatori ma evitiamo altri discorsi.
    Ora la UEFA conduce da anni una ricerca sugli infortuni controllando le tipologie di infortuni in gara e in allenamento attraverso report medici ufficiali.
    A questa ricerca partecipano i top club mondiali come Barcellona, Real Madri, Chelsea, Manchester United e City, Psg, Bayern Monaco, Inter, Milan, Juventus etc etc
    Questi dati non sono influenzati da finti allarmi giornalistici per creare scoop o dalle società per influenzare il tifoso medio e coprire le responsabilità dei loro errori tipo rosa poco numerosa o ricambi non all'altezza dei titolari, quindi sono gli unici dati attendibili sugli infortuni.
    La cosa più comica riportata dal giornale è stato leggere tra gli infortuni muscolari quelli capitati durante il mondiale (ernia a Buffon e stiramento a Iaquinta): pur di aumentare la lista avrebbero messo anche l'infortunio al massaggiatore.
    Concludo con i dati... mi dispiace molto per il giornalista ma stranamente la UEFA ha determinato che gli infortuni muscolari della Juventus dello scorso anno sono nettamente sotto la media dei top club quasi la metà della media.
    Purtroppo chi dovrebbe creare cultura e fare informazione spesso brancola nel buoi e quindi è giusto accendere la luce sperando che non abbia meso delle bende per tornaconti personali.
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